02/09/2014

Famiglia: una fine annunciata? E’ l’ora del “poliamore” e della bisessualità?

L’Osservatorio della Nuova Bussola Quotidiana riporta senza commenti i momenti essenziali di un’intervista concessa a Repubblica dall’economista e banchiere francese Jacques Attali – autore anche del libro “Amori. Storia del rapporto uomo donna” – sul futuro dell’amore e della famiglia nel Terzio millennio.

L’illustre “tuttologo”, che ha ricoperto anche alte cariche di consulenza in diversi governi francesi, sostiene che tra qualche decennio, la monogamia sarà un anacronismo. Ha ragione: il primo passo è la diffusione del matrimonio omosessuale. In parallelo si sviluppa il mercato della provetta e dell’assemblaggio dei figli in laboratorio, per cui il concetto di genitore (“biologico”, “legale”, “gestazionale”...) tende ad essere sempre più vago: i figli son figli di una “cooperativa”. Già da tempo il divorzio, le separazioni e le nuove unioni creano famiglie “allargate” in cui ex coniugi e nuovi compagni (o compagne), fratellastri e sorellastre, con o senza alcun vincolo di sangue, convivono con figli che non si sa più di chi sono.

Alla dissoluzione del concetto di “genitore”, Attali collega anche – e giustamente – la mentalità consumistica che ormai abbiamo assimilato da generazioni: si hanno più amori – o più “genitori”- così come si hanno due case e due macchine, si cambia il vestito, il cellulare, il televisore – senza che ve ne sia una concreta necessità ( anzi, gli elettrodomestici sono ormai costruiti in modo da durare non più di 6 o 7 anni). Chissà: il fatto che la crisi ci stia imponendo un bel po’ di rinunce e sacrifici, in questo senso, potrebbe –  dal punto di vista esistenziale – indurci a mettere in discussione il nostro animo consumistico. Forse è il caso di dire che “non tutto il male vien per nuocere”...

Il falso mito della falsa libertà di scelta rende ormai incapaci di scegliere veramente: abbiamo paura di “legarci” alle cose, alle situazioni e quindi anche alle persone. Quindi “amore libero”, quindi “poliamore” (che non è poligamia, perché questa implica comunque un legame), che oggi è prassi diffusa, ma non troppo manifesta.

Ma presto, dice Attali, “la fedeltà di tipo monogamico sarà considerata un’impostura e un residuo di consuetudini barbare”. La nuova  “fedeltà” sarà compatibile col “mutamento, divenuto congenito”: insomma non potremmo più dire “M’hai messo le corna”, anche se in realtà lo hai fatto. Avremo presto, in modo trasparente, molti amori, prevalentemente bisessuali. “In analogia col networking, ci sarà il netloving: un circuito amoroso nel quale si potranno avere relazioni simultanee e trasparenti con più individui, che a loro volta avranno molti partner. Il poliamore rappresenterà la punta più avanzata delle società sviluppate”.

Attali dice che “c’è chi si aggrappa angosciosamente a un passato in procinto di svanire... Si glorifica con ferocia l’indissolubilità della coppia proprio perché questa è in stato d’emergenza”: eccomi! Sono io – siamo noi.

 

Non so quanti dei nostri lettori conoscano “Il Mondo Nuovo” (The Brave New World) di Aldous Huxley. Ne avevo tanto sentito parlare, ma la lettura integrale ha superato ogni aspettativa. Un libro scritto negli anni ’30 mi ha lasciato esterrefatta. Questa società, auspicata, prevista e già in fieri, descritta da Attali è esattamente la società del Mondo Nuovo. La disgregazione della famiglia e dell’individuo è talmente completa che è necessaria la distribuzione gratuita e a volontà della droga (il soma) per tenere a bada le masse (e mi viene in mente la propaganda anti-proibizionista...). Ma anche nel Mondo Nuovo c’è – e ci sarà sempre – qualcuno  che si oppone alla deriva disumana. Nel romanzo fanno una brutta fine. Chissà, forse toccherà anche a noi. Ma, a differenza dei personaggi di Huxley, noi sappiamo e crediamo che la nostra battaglia – al di là di apparenti, momentanee sconfitte – non sarà stata vana ( è sbagliato quell’ “angosciosamente”, che dice Attali) perché abbiamo un Alleato Onnipotente che ha già vinto il Mondo.

Non praevalebunt!

Francesca Romana Poleggi

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