09/09/2020 di Luca Marcolivio

Elezioni Toscana. Zangani (FdI): «Fiscalità agevolata per le famiglie numerose e “di periferia”»

Il rilancio della famiglia passa per la valorizzazione del territorio, in particolare delle periferie. Settant’anni di amministrazione di sinistra in Toscana hanno significato un abbandono delle fasce più disagiate della popolazione e il risultato si riscontra nello spopolamento e nella denatalità. Umberto Zangani, 48 anni, avvocato, candidato per Fratelli d’Italia al consiglio regionale toscano, a sostegno di Susanna Ceccardi presidente, crede molto nella riscoperta delle identità locali e nello sviluppo delle loro potenzialità. Una convinzione maturata negli anni in cui è stato consigliere, assessore e vicesindaco a Villafranca in Lunigiana (2009-2015). Attualmente presidente della Pro Loco Villafranchese, Zangani è membro del direttivo della Camera Penale di Massa, dei Giuristi Cattolici e di Alleanza Cattolica. Dal 2014 milita in Fratelli d’Italia, di cui è vicepresidente provinciale a Massa-Carrara e membro della segreteria regionale. Ha partecipato ai Family Day e alle veglie delle Sentinelle in Piedi per la famiglia naturale. A Pro Vita & Famiglia, Umberto Zangani ha illustrato le sue idee per una Toscana dove la famiglia e la vita diventerebbero finalmente centrali nel lavoro dell’amministrazione regionale.

 

Avvocato Zangani, per un candidato con un profilo come il suo, candidarsi nella “rossa” Toscana è una bella sfida…

«Non si può dire assolutamente che le politiche portate avanti in Regione negli ultimi 20 anni, con Enrico Rossi assessore alla Sanità e poi presidente e, in seguito, con Stefania Saccardi assessore alla Sanità, siano mai andate nella direzione del favorire una cultura della vita e della famiglia. Questa giunta ha sempre propagandato l’ideologia gender, attraverso spettacoli e, a scuola, con la cosiddetta “educazione al rispetto”. Nel caso si insediasse una giunta di centrodestra, tutte queste iniziative saranno completamente cancellate, per promuovere una cultura di segno completamente opposto. Invece di finanziare le associazioni lgbt o favorire la diffusione della pillola abortiva, una nuova amministrazione si impegnerebbe a ridestinare quei fondi alle ragazze madri o alle giovani famiglie in difficoltà economica. Se non si aiutano le famiglie numerose, se non si aiutano le madri nell’educazione dei figli, alla fine il gioco diventa a somma negativa per tutti. Tutto questo dovrebbe essere il tratto caratteristico di una possibile futura amministrazione di centrodestra e il mio impegno va in questa direzione».

Quanto incide nella sua Regione e nella sua Provincia il problema della denatalità e dell’invecchiamento demografico?

«In Lunigiana, c’è un’alta percentuale di popolazione anziana. Se da un lato, gli anziani, potendo fruire della pensione, possono continuare a stare dove hanno sempre vissuto, i giovani sono spesso costretti ad emigrare dove vi siano opportunità di lavoro. Si recano nel Nord Italia, a Milano, a Torino, ma anche in Francia, in Inghilterra, in Germania. Lo smantellamento di quello che era il distretto industriale di Massa ha determinato la perdita di molti posti di lavoro. Il risultato è un depauperamento di tutto il territorio. Un’inversione di tendenza è possibile, anche attraverso la leva fiscale, con una forte politica per le infrastrutture, la scuola e la sanità. In ballo c’è anche il tema delle reti informatiche: in molte delle nostre zone montane, non c’è nemmeno campo per le linee di telefonia mobile. Ciò diventa un grosso problema per un giovane che voglia aprirsi un’attività, un’azienda, un agriturismo, il quale avrà bisogno di fare pubblicità online ai propri prodotti o servizi. Se si innesca questo meccanismo virtuoso, si permette alle giovani famiglie di rimanere sul proprio territorio, crescendovi i propri figli, mandandoli a scuola lì, dando loro una possibilità di lavoro nella terra dei loro padri. Il territorio della Lunigiana, in modo particolare, ha immense potenzialità turistiche, agrarie e gastronomiche, abbiamo, a poca distanza, il mare, città d’arte, la Versilia e le Cinque Terre, c’è possibilità di trekking e ciclismo lungo percorsi ecosostenibili sull’Appennino. Le amministrazioni di sinistra, però, non hanno fatto nulla di tutto questo, occupandosi soltanto delle “ZTL”, ovvero dei territori dove la gente già sta bene ed è in qualche modo protetta dal sistema. C’è proprio bisogno di un’inversione di tendenza in questo approccio culturale».

In caso di sua elezione al Consiglio Regionale, quale sarebbe la prima legge o il primo provvedimento che farebbe votare?

«Il mio obiettivo principale è la tutela delle periferie e delle zone disagiate della nostra regione. Tutto ciò che vada nella direzione del ridare una speranza economica e di crescita per le zone dimenticate dalla giunta di sinistra, trova il mio consenso. Più che a una proposta specifica, penso a un pacchetto di norme che vadano nella direzione di una fiscalità agevolata per chi vive nelle zone di montagna e periferiche, per le famiglie numerose, per i giovani che vogliano sposarsi. Vorrei impegnarmi su questo, penso sarà una battaglia fondamentale per i prossimi decenni».

 

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