08/09/2020 di Manuela Antonacci

Elezioni Puglia, Bondesan (Nuovo Psi-Udc): «Regione deve cambiare rotta nel sostenere le famiglie»

Si preannuncia un bel braccio di ferro in Puglia, in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno il 20 e il 21 settembre. A contendersi la carica di governatore Raffaele Fitto, per il centrodestra, Michele Emiliano (il presidente uscente), Antonella Laricchia del Movimento 5stelle e Ivan Scalfarotto, sostenuto da Italia viva e altre liste. Anche L’Udc ed il Nuovo Psi hanno deciso di schierare liste unitarie in coalizione con il centrodestra a sostegno di Raffaele Fitto. Nella lista dei candidati dell’Udc della provincia di Foggia, spicca il nome di Vanni Bondesan, fondatore del “Movimento delle famiglie evangeliche italiane”, convinto attivista pro family e pro life. A lui Pro Vita & Famiglia ha rivolto alcune domande:

 

Quali sono le ragioni della Sua candidatura?

«Le ragioni sono molto semplici: veniamo da 5 anni in cui la sinistra ha devastato la Regione sotto vari aspetti. Consideri che le tre macro problematiche in Puglia sono l’agricoltura, la sanità e il commercio e non si può più rimandare queste 3 tematiche che ci hanno fatto perdere molti posti di lavoro. Diverse aziende infatti hanno da tempo chiuso i battenti. Non parliamo poi del fatto che noi abbiamo il Tavoliere delle Puglie e siamo all’ultimo posto per l’utilizzo dei fondi PSR [fondi agricoli europei n.d.r]».

Che giudizio ha sull’attuale amministrazione, che voto le darebbe e perché?

«Darei un 4 nell’agricoltura: se un assessore all’agricoltura non fa ciò che è suo dovere fare o fa tutt’altro, va assolutamente fatto dimettere. Siamo stati 3 anni su 5 senza assessore all’agricoltura e senza assessore alla sanità de facto. Come si può avere una regione che funzioni in modo efficiente nel momento in cui un presidente della Regione prenda ad interim queste due nomine che sono tra le più importanti in Puglia? Abbiamo anche dovuto chiudere una serie di ospedali. Pensiamo se l’epidemia del covid fosse partita dalla Puglia che danni avrebbe avuto. Inoltre, avremmo potuto vantare anche un settore agricolo molto più fiorente se ci fossimo dati da fare ad utilizzare i fondi stanziati ma, anzi, siamo all’ultimo posto anche in questo».

Si è parlato e lottato in questi anni, con le associazioni familiari, per impedire l’approvazione della legge regionale contro l’omotransfobia in Puglia. Ora incombe un pericolo più grande, rappresentato, a livello nazionale, dal ddl Zan. Cosa ne pensa a riguardo?

«Nel 2016 quando la Cirinnà è riuscita, con un colpo di mano, grazie all’aiuto dei 5 stelle a mettere in piedi il suo disegno di legge, da quel momento, le lobby LGBT, si sono date da fare perché anche le regioni potessero schierarsi, soprattutto laddove c’erano presidenti di regione di sinistra. Ci sono molte famiglie cattoliche ed evangeliche che oggi si stanno pronunciando e stanno scendendo in campo su queste tematiche che comprendono anche la teoria gender e la maternità surrogata. La Puglia, purtroppo, si è contraddistinta in modo negativo, anche su questo, perché Emiliano, pur di guadagnare un’altra manciata di voti, ha preso posizione a favore di questo tematiche. Sicuramente l’associazionismo che sta facendo da muro di gomma contro tutto ciò, nel momento in cui il centrodestra dovesse andare a vincere, andrebbe a contrastare tutto quello che la sinistra ha lasciato passare in Puglia».

A proposito, sappiamo che Lei è presidente di un’associazione di volontariato molto ben strutturata che ha un nome preciso, ce ne parla e perché questo nome?

«Abbiamo creato nel 2018 l’associazione di volontariato “Movimento evangelico famiglie italiane”, si chiama così perché potevamo fare molto di più negli anni scorsi. Infatti in passato le associazioni cattoliche e laiche si sono tanto spese a favore delle tematiche etico-morali, mentre gli evangelici, purtroppo, erano molto indietro, tranne per l’impegno di Alleanza Evangelica Italiana, nessun altro ha espresso un impegno forte su queste tematiche. Quindi dal 2018 abbiamo creato quest’associazione per sensibilizzare il mondo evangelico su questi argomenti. Devo dire che da una nostra prima petizione sulla famiglia naturale, in pochissimo tempo, abbiamo raccolto ben 12.000 firme di evangelici e di tanti altri che ci scrivevano “Non sono evangelico ma sono d’accordo con voi”».

In che modo propone di cambiare lo stato attuale delle cose?

«Ci sono già delle leggi approvate dalla Regione Puglia contro la famiglia naturale. Noi andremmo a prendere queste leggi e a destrutturarle, per poterle eliminare e rimettere le cose posto perché oggi abbiamo bisogno di difendere la famiglia naturale e le donne, che non sono merce di scambio per mettere al mondo bambini per conto di altri. Noi abbiamo bisogno di mettere al centro la famiglia e i bambini. Ognuno può essere ciò che vuole da adulto ma non può coinvolgere i bambini: non è possibile che due uomini abbiano un figlio, né che due donne abbiano un figlio, è contro la natura. Allora noi dobbiamo difendere in ogni tavolo, ciò che Madre Natura ci ha dato».

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