12/09/2022 di Luca Marcolivio

Elezioni. Morgante (FdI): «Rafforzeremo il consenso informato a scuola contro il gender»

40 anni, avvocato, due figli, Maddalena Morgante dal 2021 è responsabile regionale del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non Negoziabili di Fratelli d’Italia in Veneto. Alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, la Morgante è candidata alla Camera, nella circoscrizione Veneto 2P03, che copre proprio Verona e provincia. Come spiegato dalla Morgante a Pro Vita & Famiglia, tra i punti salienti del programma di Fratelli c’è un’attenzione ai giovani e alla prevenzione dalle dipendenze attraverso l’esperienza virtuosa dello sport e del volontariato.

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L’Italia è da anni un Paese in gravissima crisi demografica. Quali proposte hanno Fratelli d’Italia e il centrodestra per il rilancio della natalità?

«Da anni, in Italia mancano vere e proprie politiche di sistema per le famiglie e per il rilancio demografico. Possiamo constatare come negli ultimi anni i nuclei familiari si siano impoveriti ma, allo stesso tempo, come nel 2021 il tasso di natalità sia crollato al minimo storico, con la metà delle nascite rispetto al 1976. Si può quindi dire che siamo ben oltre l’inverno demografico e che ci troviamo in una vera e propria emergenza. Fratelli d’Italia ha previsto al primo punto del suo programma elettorale, un capitolo relativo ai sostegni alla natalità e alla famiglia. Abbiamo pensato all’introduzione di un vero e proprio quoziente familiare, ovvero un sistema di tassazione che tenga in considerazione il numero di componenti all’interno del nucleo familiare: un conto è una famiglia composta da tre persone, altro è se i figli sono tre o quattro, se vi sono persone anziane o disabili, ecc. Proponiamo la gratuità degli asili nido, con il prolungamento dei loro orari diurni e l’apertura anche nei mesi estivi. Chiediamo inoltre l’incentivazione dei nidi aziendali: questo modello permette al bambino di stare più a contatto con la madre, vedendola durante le pause pranzo e rendendo più agevoli i loro spostamenti. Abbiamo poi chiesto una riduzione del 4% dell’Iva sui prodotti igienici, alimentari e per l’infanzia, assieme a incentivi alle aziende che assumono neomamme e donne in età fertile».

Una risorsa preziosa per il Paese sono gli anziani. La cultura dello scarto che va per la maggiore oggi, tuttavia, preme l’acceleratore sull’eutanasia, ignorando, al contrario, la grande chance, mai applicata, delle cure palliative. Fratelli d’Italia come si posiziona in questi ambiti?

«Il Dipartimento pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili di Fratelli d’Italia ha a cuore la famiglia ma anche la vita. Noi crediamo che la vita inizi dal concepimento e vada tutelata da quel momento fino alla morte naturale. Proseguiremo quindi le battaglie parlamentari già intraprese, cercando di attuare una leva sociale in grado di contrastare la cultura dello scarto. È inutile girarci tanto intorno: viviamo in un’epoca in cui parlare di sostegno alla vita è diventato un tabù. Non si può parlare di investimenti sulle cure palliative ma soltanto di eutanasia. Non si può parlare di sostegno alle maternità difficili ma soltanto di aborto. La vita fa paura. Noi crediamo, al contrario, che la vita sia una ricchezza e che un bambino sia il dono più grande che una famiglia, una mamma, un papà possano ricevere. Investiremo, anche dal punto di vista culturale, sulla valorizzazione della vita, della maternità e anche degli anziani. Questi ultimi, purtroppo, sono molto spesso abbandonati. Io credo, invece, che gli anziani siano una ricchezza enorme, non solo per noi adulti ma anche per i nostri bambini e per l’intera società. Abbiamo veramente tanto da imparare da loro e dovremmo essere loro grati per quanto hanno fatto per noi. Quando si avvicina la fine della loro vita, è nostro dovere proteggerli e aiutarli».

Un punto su cui tutta la coalizione di centrodestra sembra convergere è il contrasto all’ideologia gender e all’utero in affitto. Quali misure metterete in campo a riguardo?

«La famiglia è oggi sotto attacco sul piano culturale, educativo, sociale ed economico. Un vero attacco concentrico. Credo che oggi non ci sia nulla di più rivoluzionario che difendere la famiglia. Un attacco di grandi proporzioni è quello rivolto dall’ideologia gender, che sta penetrando in maniera molto forte nella nostra società. Proseguiremo quindi nelle nostre battaglie parlamentari a contrasto di norme come, ad esempio, il ddl Zan sull’omotransfobia, sulla scia di quanto fatto con successo l’anno scorso, quando abbiamo organizzato gazebi, conferenze stampa, convegni, proprio per sensibilizzare sulla pericolosità della teoria gender. Al tempo stesso, ci opporremo a qualunque forma di ideologia gender nelle scuole: in questo ambito, chiederemo il consenso informato dei genitori per tutti i progetti educativi che riguardano temi sensibili e anche la presenza del contraddittorio nei dibattiti scolastici. Un discorso a parte merita l’ideologia gender nel mondo sportivo. In questo caso, sottoporremo alle autorità sportive di riferimento a livello italiano, europeo ma anche a livello internazionale, la questione degli atleti transgender che gareggiano nelle competizioni femminili. Per quanto riguarda l’utero in affitto, Fratelli d’Italia chiederà che questa procedura diventi reato universale. In Italia già esiste una legge che vieta sia la commercializzazione dei gameti, sia la relativa pubblicità. Attualmente, però, l’espediente che alcune coppie usano è quello di andare all’estero, per avvalersi della maternità surrogata. Per questo motivo, abbiamo avviato una raccolta di firme per la modifica dell’articolo 12 della legge 40 del 2004, in modo da introdurre il reato universale per la pratica di utero in affitto».

In conclusione, uno sguardo alle politiche giovanili. I pericoli più subdoli per i ragazzi sono le dipendenze di qualunque tipo: dalla droga, come anche da Internet. Come contrastare questi fenomeni?

«La linea di Fratelli d’Italia per quanto riguarda la droga e le dipendenze è sempre stato un punto fermo del nostro programma. Rifiutiamo qualsiasi tipo di droga e rifiutiamo anche la logica della distinzione tra “droghe leggere” e “droghe pesanti”. Siamo fortemente convinti che tutta la droga faccia male e siamo altrettanto convinti che molto spesso si finisce nel tunnel delle “droghe pesanti”, dopo aver approcciato la cannabis. Vogliamo promuovere valori sani per i nostri giovani, i quali, durante la pandemia e i lockdown, hanno sofferto moltissimo. Io stessa, provenendo dall’associazionismo cattolico, suggerisco ai giovani il binomio sport-volontariato: ritengo sia un antidoto assolutamente positivo e valido contro tutte le dipendenze».

 

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