23/03/2016

Per la vita e contro l’aborto: in Ecuador oltre 25mila in piazza

La lotta all’aborto, insieme con la difesa della vita nascente, in America Latina è particolarmente celebrata il 25 marzo, che per i cattolici è la festa dell’Annunciazione (è quindi il Día del niño por nascer).

Ma poiché quest’anno tale giorno coincide con il Venerdì Santo, le varie marce per la vita si sono tenute nei giorni precedenti.

Abbiamo già parlato del Perù e del Cile, Paese, quest’ultimo, dove il tema dell’aborto purtroppo è di grande attualità.

Lo scorso sabato 19 marzo anche l’Ecuador ha visto, per il nono anno consecutivo, imponenti mobilitazioni prolife. Oltre 25mila persone sono scese in piazza per schierarsi contro ogni attentato alla vita umana, sia nascente sia negli ultimi istanti di esistenza.

AciPrensa mostra video e foto di una grande festa, svoltasi in diverse località del Paese, prima fra tutti la capitale Quito. Famiglie intere, composte di genitori, figli e nonni, hanno sfilato unite sotto lo slogan “L’amore in movimento”. Anche in questo caso, come in Cile e Perù, sono stati soprattutto i giovani a partecipare, segno evidente di una vitalità del mondo prolife latinoamericano.

Amparo Medina, coordinatrice della Red Vida y Familia de Ecuador, ha ricordato che l’evento mette al centro anche la difesa della famiglia naturale, perché i bambini per crescere bene hanno bisogno di un padre e di una madre e di una famiglia stabile.

Tutto questo è molto attuale, in quanto in Ecuador, nonostante l’iniziale ritrosia (opportunista) del presidente socialista Rafael Correa, diventa sempre più forte la minaccia della teoria gender, che il governo cerca di imporre per obbedire ai diktat degli organismi internazionali. Ecuador_vita_aborto

I gruppi LGBT ad esempio hanno ottenuto dall’esecutivo la modifica della legge del Registro Civile Nazionale, in base alla quale al compimento del 18° anno di età, ogni cittadino può scegliere se inserire nei documenti di identità il proprio genere o il sesso biologico. E si sta già parlando di “matrimonio”  e adozioni gay...

Il presidente Correa ha ormai ceduto anche alle multinazionali degli anticoncezionali, permettendo che vengano distribuiti ai bambini a partire dai 10 anni.

Di qui la necessità di mobilitazioni per la vita e per la famiglia... Perché l’Ecuador è ancora, in stragrande maggioranza, pieno di ragione e buon senso.

Federico Catani

 

 

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