05/10/2015

Demografia - Anche il Canada muore (come l’Italia)

Le ultime statistiche della demografia in  Canada danno l’immagine di un problema che da tempo si sta espandendo ed aggravando: il calo di nascite e l’invecchiamento della popolazione.

Non è da oggi che nello Stato canadese si parla di questo problema, ma quest’anno, per la prima volta, il numero di persone anziane, ovvero sopra i 65 anni ha superato il numero di persone giovani, ovvero sotto i 15 anni.

Qual è dunque il problema che si cela dietro alla freddezza dei numeri riportati da questa statistica? Ce lo spiega Mary Ellen Douglas, dell’associazione “Campaign Life Coalition” la quale sostiene che la cosa si sapeva da dieci anni, ma nonostante questo si sono ammazzati circa quattro milioni di bambini con l’aborto ed ora se ne pagano le conseguenze.

Sarebbe dunque 1.59 il tasso di nascita dei bambini canadesi, lontano dal minimo per la sostituzione, dato a 2.1. La carriera, le difficoltà economiche, il lavoro e la stabilità che tardano ad arrivare potrebbero essere comode scusanti, in realtà alla base di tutto questo c’è qualcosa di più grande.

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La società occidentale, ed il Canada ne è un ottimo esempio, è pervasa dalla mentalità materialista e consumista dove la famiglia viene proposta come un’ostacolo alle proprie ambizioni ed alla propria realizzazione, con l’intento di creare individui singoli con molti bisogni da soddisfare: bisogni spesso indotti, che il mercato andrà a soddisfare. O, almeno, darà l’idea di farlo.

In parte il decadimento è tamponato dall’afflusso di immigrati, giovani, che fanno figli. Ma è chiaro che non è questa la soluzione.

“E’ una condizione molto grave sintomo di una crisi morale” ribadisce duramente Mary Ellen Douglas, che descrive questo trend di nascite al ribasso come un processo ai auto-annullamento di una società costruita in centinaia di anni, che poggiava una volta le sue basi sull’istituzione della famiglia tradizionale.

Non possiamo che concordare con lei, ancor più guardando i dati sui nuovo nati in Italia, dove il tasso di sostituzione è ancora più basso, e il punto di non ritorno che consiste nel superamento del numero degli over 65 rispetto al numero degli under 15, l’abbiamo passato da un pezzo.

Forse serve che si cambi la mentalità, che si combatta la cultura della morte, perché i figli non sono ostacoli, ma beni incommensurabili, di certo enormemente superiori ai beni effimeri che può offrire la società consumista.

 L.T.

Fonte:  www.lifesitenews.com

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