28/11/2019

De Mari: «Per l’Unione Europea i diritti dei minori sembrano pura cosmesi»

La bocciatura al Parlamento Europeo della risoluzione di Fratelli d’Italia che condannava aborto e utero in affitto e tutelava la famiglia naturale è un segno della totale mancanza di volontà dell’Unione Europea nel proteggere l’infanzia. Questa l’opinione di Silvana De Mari, medico, scrittrice e opinionista, interpellata da Pro Vita & Famiglia riguardo al voto di ieri a Strasburgo, dove, al contrario, con 495 favorevoli, 58 contrari e 87 astenuti è passata un’altra risoluzione sui diritti dell’infanzia, proposta nel 30° anniversario della Convezione dell’ONU, sui Diritti del Fanciullo. Quest’ultima risoluzione condanna pratiche come le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati, la tratta e la violenza psicologica sui minori e sollecita i paesi UE ad elaborare una strategia di contrasto agli abusi sessuali sui minori. Un provvedimento semplicemente “cosmetico”, secondo la De Mari, nella misura in cui vi sono leggi già in vigore che, però, finora sono state ampiamente trasgredite.

 

Dottoressa De Mari, due risoluzioni sui diritti dell’infanzia, una approvata, l’altra respinta: due pesi e due misure?

«È tutto assolutamente logico. C’è un totale disinteresse dell’Unione Europea riguardo al benessere dei bambini. La risoluzione che condanna le mutilazioni genitali e i matrimoni forzati è semplicemente una burla, in primo luogo perché già esistono delle legislazioni che vietano tutto questo. Inoltre, il fatto che ci siano già delle leggi a riguardo non impedisce minimamente che quei crimini vengano comunque perpetrati. Quanto ai matrimoni precoci, essi non si celebrano in municipio, ci pensano gli imam in luoghi dove nessuno guarda e continuano tranquillamente a verificarsi. Idem per le mutilazioni sessuali: non vengono fatte in ospedale e nessuno si premura di verificare se realmente avvengono o no, eppure non sarebbe difficile farlo, basterebbe una visita ginecologica. Di per sé sarebbe lodevole condannare questi crimini ma questa risoluzione è pura cosmesi, non dà fastidio a nessuno, non è scomoda per nessuno, né salva nessuno. Conferma leggi già esistenti e, in fin dei conti, inutili, perché nessuno va a verificare se vengono applicate. I crimini delle mutilazioni sessuali e dei matrimoni precoci, quindi, vengono compiuti in maniera sommersa».

L’Europarlamento ha però fatto quadrato a difesa di aborto, gender e utero in affitto…

«L’altra risoluzione andava a cozzare contro gli interessi dei movimenti lgbt. Faccio notare che i movimenti lgbt si battono con assoluta convinzione per l’aborto, sebbene la gravidanza sia un tema che non dovrebbe riguardarli direttamente. Si tratta di pratiche che, secondo la mentalità abortista e lgbt, non andrebbero portate avanti in modalità “sommersa” ma in modalità aperta e legale, incoraggiati nelle scuole. Non vengono vietate, perché, se così fosse, il divieto sarebbe effettivo e reale».

Non c’è nessuna schizofrenia, dunque, in questo distinguo da parte degli eurodeputati?

«Non vedo alcuna schizofrenia. Non c’è alcuna volontà europea di tutelare l’infanzia. Semplicemente, vietando matrimoni precoci e mutilazioni sessuali, si finge di tutelare i bambini. In realtà – ribadisco – si tratta di una risoluzione completamente inutile, perché le leggi ci sono già e queste pratiche vengono svolte in maniera sommersa. Quando non sono fatte in maniera sommersa, vengono semplicemente accettate».

Trova significativo che a respingere la risoluzione di Fratelli d’Italia, vi sia anche il gruppo europarlamentare dei Popolari, coloro che in passato avevano difeso con più forza i principi della vita e della famiglia?

«Mi pare che i partiti popolari, a partire dalla vecchia DC, i principi se li siano venduti da decenni. Possiamo ragionare su quanta energia abbiano messo nel fare compromessi, ma non ricordo nessuna loro vittoria. Qualche volta sono riusciti a rimandare di qualche mese o di qualche anno talune leggi inique».

 

di Luca Marcolivio

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