24/01/2015

Contro l’aborto: quarantaduesima Marcia per la vita di Washington

Washington, 22 gennaio 2015 : la Marcia per la Vita dei pro-life d’Oltreoceano
si è svolta per la  42esima volta.

La manifestazione che si tiene ogni anno dal 1974, da quando cioè la Corte suprema di Giustizia, con la tristemente nota sentenza Roe v. Wade, legalizzò l’aborto negli Stati Uniti.

Con l’incoraggiamento di Papa Francesco, che ha twittato “Every life is a gift”, centinaia di migliaia di persone hanno marciato lungo il National Mall di Washington per ribadire, ancora una volta, che l’aborto è un OMICIDIO, NON un DIRITTO.

OGNI GIORNO IN AMERICA SI UCCIDONO 3000 BAMBINI. Ogni anno muore un milione di persone.

Zenit ci racconta che tra i pro-life americani ci sono sempre più giovani, a dimostrazione del fatto che sul valore della Vita non c’è scontro generazionale, e che “la storia è dalla nostra parte”, come ha affermato il portavoce della marcia, Patrick Kelly.
Come abbiamo più volte scritto, dunque, stiamo assistendo ad una forte mobilitazione del mondo pro-life americano, che battaglia dopo battaglia ha fatto tanti piccoli passi in avanti e che non si ferma neanche davanti ad un Presidente, come Mr. Obama, che, dopo aver inserito l’aborto tra le prestazioni offerte dal sistema sanitario nazionale, continua ad abusare della sua posizione per opporre il suo veto a leggi che pongono delle restrizioni a questa pratica abominevole. Banner_la_croce

Viene da chiedersi se anche qui, in Italia, stiamo facendo abbastanza per vincere qualche battaglia contro l’aborto.

Certo, qualche dubbio sorge di fronte a notizie come quella della mamma di Corigliano Calabro, che, al settimo mese di gravidanza, ha inscenato un falso incidente stradale, facendo nascere prematuramente il bambino che portava in grembo e lasciandolo morire, con la compiacenza di alcuni medici, per far passare l’incidente come causa della morte. Il motivo di tale gesto? Intascare un’ingente somma di denaro dall’assicurazione. La viltà di queste persone non merita nessuna parola, solo disprezzo.
Ma anche di fronte ad assurdità come queste, che non fanno altro che mettere in luce che sul tema c’è un evidente problema culturale, oltre che etico, non possiamo far altro che rimboccarci le maniche e prendere esempio dai pro-life d’Oltreoceano.

La prima occasione per far sentire la nostra voce ce l’abbiamo tra una settimana: il 1° febbraio ci sarà la 37esima Giornata Nazionale per la Vita.

 Laura Bencetti

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