31/07/2016

Contraccezione: la pillola uccide anche l’empatia

La contraccezione produce molti effetti indesiderati di cui nessuno parla: non è politicamente corretto informare le donne dei rischi che corre la loro salute quando prendono la pillola, per esempio.

Invece è politicamente corretto, levare alte grida ipocrite invocando una maggiore tutela della loro salute sessuale e riproduttiva...

Nessuno dice che la contraccezione orale aumenta il rischio di diabete, di cancro al cervello, di ictus , cancro al seno, al collo del’utero, coaguli di sangue , diminuzione della memoria,  paralisi , aterosclerosi , ipertensione. Causa anche la morte (per ulteriori dettagli si veda qui). Nel 2005, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la pillola anticoncezionale più comunemente usata come sostanza cancerogena, gruppo 1.

E i danni che può arrecare la pillola non sono solo a livello fisico.

Uno studio pubblicato sul numero di giugno della rivista European Neuropsychopharmacology, condotto da   Sina Radke e Brigit Derntl, neuroscienziati tedeschi della Aachen University, ha analizzato la  capacità di empatia delle donne.

I dati indicano che l’assunzione di mezzi di contraccezione orali  compromette la capacità di riconoscere le emozioni. L’empatia – dote tipicamente femminile – viene così a mancare e ciò, secondo i ricercatori, potrebbe in ultima analisi, avere conseguenze negative sulla qualità del rapporto di coppia, potrebbe essere alle origini di conflitti e maggiore instabilità.

Questo studio conferma i sospetti che già nel 2014 avevano sollevato due ricercatori austriaci, (si può vedere lo studio qui) che ritenevano necessarie ulteriori ricerche sugli effetti della contraccezione orale sul cervello delle donne,  in particolare adolescenti.

Essi concludevano che la pillola provoca cambiamenti strutturali nella corteccia cerebrale: il numero di donne che ricorrono alla contraccezione orale aumenta costantemente, e contemporaneamente l’età in cui si comincia a prendere la pillola diminuisce, mentre il periodo neuroplastico durante il quale si forma la struttura del cervello delle donne dura fino a 20 anni. I cambiamenti associati alla personalità che possono derivarne hanno conseguenze sul comportamento sociale e quindi per la società tutta.

Del resto, la pillola è stata collegata a un aumento dei tassi di depressione, ansia, stanchezza, sintomi nevrotici e rabbia.

Sono anni che alcuni tentano di dare l’allarme sugli effetti negativi della contraccezione. Anche delle filosofe femministe come Janet Smith e Holly Grigg-Spall. Ma la salute delle donne, evidentemente, interessa solo a parole, a una certa propaganda. Il maggior interesse, a cui tutto cede, è il profitto economico e dietro l’industria della contraccezione, si sa, c’è un giro di miliardi.

Redazione

Fonte: LifeSiteNews

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