16/04/2016

Buono scuola nel Lazio: proposta finalmente in Commissione

Il “buono scuola” è un significativo indice di buona volontà da parte dei politici che a parole proclamano di aver a cuore le politiche pro famiglia e per la libertà educativa. Anche piccolo sarebbe un buon inizio.

Tutti ne parlano, ma pochi in concreto lo realizzano.

Perciò, apprendiamo con piacere dall’ On. Olimpia Tarzia, Vice Presidente Commissione V (Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo) della Regione Lazio che, dopo ripetuti solleciti, dopo una presa di posizione molto dura, in qualità di Vicepresidente della Commissione Cultura, ha finalmente ottenuto l’incardinamento presso la Commissione Cultura del Consiglio Regionale della sua proposta di legge avente ad oggetto “Interventi per garantire la libertà di scelta educativa della famiglia “.

La prima seduta si svolgerà giovedì 21 aprile p.v.

La Tarzia aveva già ottenuto il buono scuola per le materne,  e dal lontano 2013 combatte per l’estensione del provvedimento, con una particolare attenzione – tra l’altro – all’integrazione e al sostegno degli studenti portatori di handicap.

Olimpia-Tarzia_bullismo_bioetica_ideologia-gender_scuolaI nostri lettori sanno delle anomalie di funzionamento della V Commissione  in questione, ma la Presidente del Movimento PER è una donna determinata: “Non è stato per nulla semplice avendo incontrato la resistenza della Commissione che si ostinava a non calendarizzarla; per questo festeggio la notizia come un grande successo pur consapevole che ora comincia la parte più difficile, la lunga trafila delle audizioni e della discussione dall’articolato: sarà sicuramente battaglia!”, ha detto a ProVita.

Noi siamo pronti a sostenerla con tutti i nostri mezzi.

Il testo della proposta di legge si può vedere qui.

“Quando si parla di scuola ci si dimentica sempre che il nostro sistema educativo pubblico si regge su due gambe: gli istituti statali e quelli non statali.

La libertà educativa è un principio non negoziabile e anche le scuole gestite da altri soggetti che non siano riconducibili allo Stato, fanno parte del nostro sistema di istruzione pubblica, cioè a disposizione di tutti.

Le scuole paritarie svolgono a tutti gli effetti un servizio pubblico e accolgono chiunque richieda di iscriversi, accettandone il progetto educativo”. 

Il buono scuola non è una forma di “finanziamento” alla scuola privata, ma un mezzo per le famiglie di scegliere davvero e in libertà tra la scuola statale e la scuola gestita da soggetti privati.

Redazione

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