12/03/2021

Bergamo, presentata mozione per utero in affitto come reato universale

Anche a Bergamo è stata presentata una mozione a difesa della dignità della donna, a firma dei consiglieri comunali Filippo Bianchi, Luisa Pecce, Andrea Tremaglia, Danilo Muniti ed Enrico Facoetti (Lega – FdI – Bergamo Ideale), con il contributo di Daniele Zucchinali, Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, contro la abominevole pratica dell’utero in affitto, che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, come anche ribadito dalla sentenza n. 272 del 2017 della Corte costituzionale.

La mozione invita l’Amministrazione comunale a condannare la pratica dell’utero in affitto, in qualsiasi parte del mondo sia compiuta, a coinvolgere sul tema l’organismo del Comune di Bergamo denominato “Consiglio delle donne” e a sostenere le Istituzioni italiane, in particolare il Parlamento, affinché legiferino circa l’universalità di tale reato e l’adesione alla moratoria internazionale dell’utero in affitto. Una mozione analoga è stata presentata anche al Comune di Ponteranica, alle porte di Bergamo, con primo firmatario Santo Giuseppe Minetti (Gruppo Progetto Ponteranica).  

La pratica dell’utero in affitto mette a serio rischio la salute psicofisica della donna, al solo scopo di soddisfare il desiderio di terzi, conducendo a un'effettiva mercificazione della donna e del figlio, i quali divengono soggetto e oggetto di mere transazioni commerciali o rapporti di scambio. La Rivoluzione fa sì che oggi, in alcuni paesi del mondo, i bambini possano addirittura “essere figli” di 5 diverse persone, ovvero i due committenti, coloro che sborsano il denaro per ottenere l'oggetto dei propri desideri, i due genitori biologici, coloro i quali vendono o cedono il patrimonio genetico, e infine la "madre gestazionale", "il contenitore" che per nove mesi porta il bambino in grembo.

Tale pratica implica la fornitura o vendita della propria intimità e del proprio patrimonio genetico per favorire le pratiche commerciali che ruotano attorno alla produzione di esseri umani, ogni contratto commerciale infatti avrebbe un valore complessivo stimato di circa 200.000 euro. A tal proposito, annualmente ha anche luogo a Bruxelles la manifestazione di due giorni Men having babies, riservata agli omosessuali ricchi che vogliono acquistare dei figli, con possibilità di visionare le varie offerte suddivise per prezzi in base alla “qualità del prodotto-bambino", anche con la possibilità del "soddisfatti o rimborsati".

   Questa mozione, presentata oggi a Bergamo, costituisce anche un atto particolarmente significativo e doveroso infatti, durante la scorsa campagna elettorale delle elezioni amministrative del 2019, il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle ammise pubblicamente di aver commesso in California quello che nel nostro paese è il reato di utero in affitto, dichiarando inoltre, nell’omertoso e colpevole silenzio di chi avrebbe potuto e dovuto dar fiato alle trombe, “spero che la mia candidatura serva anche a diffondere questo messaggio”.

A tal proposito concludo con le parole di Raffaella Frullone, riportate sul pezzo dal titolo “Bergamo, i pro-life si piegano alla politica”, proprio sulla questione appena citata: di fronte a un fatto così enorme come un candidato sindaco che compra una bambina tramite utero in affitto, di fronte al silenzio indifferente di una città intera, chi può dare voce a quella bambina, se non noi? Chi può denunciare questa ingiustizia?  Se non abbiamo un moto di ribellione di fronte a questo quando ci accade in casa, per cosa mai ci alzeremo in piedi?”

 

di Filippo Bianchi 

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