24/11/2016

Aborto: usano il Papa per attaccare l’obiezione di coscienza

Papa Francesco ha forse depenalizzato l’aborto? L’aborto non è più peccato per i cattolici? A leggere i giornali e a sentire certi politici e presunti intellettuali parrebbe proprio di sì.

Considerare il basso livello della nostra informazione su tutti i temi e in particolare quando di mezzo c’è la Chiesa, farebbe davvero ridere se non fosse così tragico.

A conclusione del Giubileo della Misericordia, Francesco ha pubblicato una Lettera Apostolica (Misericordia et miseria) in cui al punto 12 scrive testualmente:

«[...] concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario. Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione».

Come chiunque può vedere – purché sappia e voglia leggere – l’aborto resta un peccato gravissimo. In una recente intervista a TV2000, lo stesso Papa Francesco ha ribadito che si tratta di un “crimine orrendo”, pensiero ripetuto tante volte durante il suo pontificato. D’altronde non può essere diversamente. Stiamo infatti parlando dell’uccisione deliberata di un bambino indifeso ed innocente, privato barbaramente della vita proprio nel luogo in cui in teoria dovrebbe essere più al sicuro: la pancia della mamma. Quanto disposto dal Papa, inoltre, non elimina la scomunica, che continuerà a colpire la donna e i medici che si macchiano di questo “abominevole delitto” (sono parole del Concilio Vaticano II). A cambiare, nel senso di uno snellimento delle procedure, è il modo in cui la stessa scomunica viene rimessa. Perché non è che fino ad ora il peccato di aborto non sia stato perdonato... Sono due millenni che la Chiesa è misericordiosa con chi si pente davvero e si impegna a cambiare vita. Ed è stato proprio l’amore verso il peccatore che ha indotto i Pontefici a sanzionare con la scomunica l’aborto: per far capire meglio quanto orribile sia un simile omicidio.

Pertanto, si può certamente discutere sull’opportunità della decisione papale, ma di certo mente sapendo di mentire chi va a gridare ai quattro venti che l’aborto ormai è stato derubricato a peccatuccio qualsiasi.

Cirinna_ddl_gay_canguro_matrimonio_ gay_adozioniUna di queste persone è la senatrice Monica Cirinnà, la quale ha colto la palla al balzo per scrivere sulla sua pagina Facebook: «Ora non ci sono più scuse, basta medici obiettori. Deve essere garantito sempre e ovunque il diritto delle donne ad #aborto, libera scelta dolorosissima». Qui la strumentalizzazione ideologica è palese: la Cirinnà, la stessa delle unioni omosessuali, delle adozioni gay e dell’utero in affitto (una quindi a cui dei diritti dei bambini non importa proprio nulla), vuole attaccare il diritto all’obiezione di coscienza. E infatti propone pure di escludere i medici obiettori dai concorsi pubblici. 

E con lei tanti altri. Basti pensare al guru Roberto Saviano, che sempre su Facebook ha postato: «[...] L’invito di Bergoglio è ai sacerdoti, è un’esortazione a dare supporto, a non chiudere porte in faccia a chi soffre. La posizione del Papa è moderna per uno Stato antico e ha in maniera rivoluzionaria rotto con una tradizione di intolleranza verso chi, pur cattolico, si trova costretto a fare una scelta dolorosa, perché questo è l’aborto: una scelta difficile e dolorosissima. Saviano_abortoE se il Papa invita i sacerdoti ad aiutare chi soffre, lo Stato faccia altrettanto e garantisca alle donne, a tutte le donne italiane, da Nord a Sud, il diritto ad abortire. Diritto che nel nostro Paese con le percentuali di obiezione di coscienza, talvolta obiezioni di struttura (ovvero assenza totale in alcuni ospedali pubblici di medici abortisti), è un diritto acquisito con fatica e ora negato».

Sì, agli autoproclamatisi paladini della libertà non va proprio giù che si possa rispettare la libertà di coscienza di quanti non intendono massacrare bambini. 

Nonostante questi tizi siano stati sempre smentiti dai fatti (vedere ad esempio qui e qui), continuano a propagandare menzogne. Delle due l’una: o sono analfabeti, oppure c’è mala fede. In entrambi i casi bisogna constatare la loro corresponsabilità morale nel genocidio di centinaia di migliaia di bambini e nella rovina di centinaia di migliaia di donne. 

Federico Catani


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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

 

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