22/12/2015

Aborto – In Portogallo la sinistra rende tutto più facile

Solo alcuni mesi fa avevamo dato notizia di un bel passo avanti fatto dal Portogallo contro l’aborto (vedi qui e qui).

Il governo di centro-destra, infatti, sul finire della legislatura, aveva approvato una riforma in senso restrittivo. Nonostante tutto, un successo per il mondo pro-life.

Dopo le elezioni politiche dell’ottobre scorso, però, la nuova maggioranza di sinistra ha subito promesso che sarebbe intervenuta per cancellare quanto approvato dai “conservatori”. Detto e fatto. Senza pensarci troppo e senza aspettare troppo tempo.

Come leggiamo sul Jornal de negocios, infatti, il 18 dicembre al Parlamento di Lisbona si è tenuta la votazione finale e definitiva su adozioni gay e riforma della legge sull’aborto. Della possibilità di consentire anche alle coppie dello stesso sesso di adottare figli abbiamo già detto.

Quanto all’aborto, tutte le forze di sinistra hanno fortemente voluto (e ottenuto) l’abrogazione dei due punti principali della precedente riforma: le spese a carico della donna che vuole interrompere la gravidanza e l’obbligo di consultare previamente uno psicologo. Norme non solo di buon senso, ma pure abbastanza minimali di fronte alla realtà dell’omicidio di un innocente. Norme considerate però oscurantiste e retrograde dalle femministe e dai liberal di ogni sorta.

Ebbene, da adesso, ogni minima limitazione dell’aborto è stata eliminata. La soppressione dei bambini sarà finanziata dallo Stato, con soldi pubblici – quindi dei contribuenti – e le donne saranno libere di sbarazzarsi dei figli indesiderati per i più svariati motivi, senza la necessità di un confronto previo almeno con uno psicologo.

La triste vicenda portoghese deve esserci di lezione per due motivi.

Primo. Le battaglie si possono vincere. Ma se non vengono difese con convinzione possono essere vanificate. Non bisogna mai abbassare la guardia. E soprattutto non ci si può accontentare dei ritocchi o delle mezze misure. Queste possono essere utili strategicamente e momentaneamente. L’obiettivo finale da raggiungere e poi da difendere con le unghie e con i denti è mettere fuori legge l’aborto e perseguirlo penalmente.

Secondo. La “sinistra”, a differenza della “destra”, non si fa mai problemi nel cambiare drasticamente le leggi, anche fossero state approvate pochi mesi prima. E questo accade non solo in Portogallo. La Spagna è un altro esempio eclatante: Zapatero ha fatto la rivoluzione, senza che il PP di Rajoy, una volta la governo, muovesse un dito in senso contrario. Lo stesso dicasi per altri Paesi. Il mondo pro-life deve essere determinato e incisivo. 

In Portogallo l’aborto è legale dal 2007. In otto anni sono stati uccisi oltre 100mila bambini.

Tali notizie, però, non devono scoraggiare e indurre alla smobilitazione. Tutt’altro. Bisogna sapere come lavora il nemico e quali risultati ottiene, in modo da prendere la carica necessaria per attivarsi e non rinunciare mai alla lotta. Perché a volte capita pure di vincere. Basta crederci.

Federico Catani 

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