15/12/2015

Aborto – Bologna città “preghiera-fobica”

Ci scrive Giorgio Celsi, Presidente dell’associazione Ora et Labora in difesa della vita, che sabato 12 Dicembre, festa della Madonna di Guadalupe, non poteva non dare una testimonianza (seppur breve) per la vita, contro l’aborto, fuori dall’Ospedale Maggiore di Bologna.

In quel grande abortificio, con il sottofondo musicale paradisiaco della musica di Mozart si sopprimono con l’aborto più di duemila nostri fratelli ogni anno.

Sabato prossimo 19 dicembre andrà col Comitato No 194, come ha imposto la questura, a pregare in riparazione all’aborto in Piazza San Giovanni in Monte: perché davanti all’ospedale non si può, per motivi di ordine pubblico(!).

Lì saranno ben “protetti”, blindati, per far sì che nessuno li noti.

Ma poi gireranno per Bologna a volantinare: avranno tutto il pomeriggio libero visto che in modo antidemocratico oltre che ad impedirgli di pregare davanti all’ospedale, gli hanno imposto una riduzione d’orario: le “nove ore” erano previste dalle 9 alle 18; invece devono finire alle 13,30.

Si chiede Celsi:

Perché la preghiera a Bologna da così fastidio, tanto da far pensare che questa città sia “preghiera-fobica”? Perché invece ai centri sociali e ai Comitati gay si lascia campo libero per tutta Bologna? In una città che allontanando Dio sta perdendo l’anima e la speranza, tante persone in preghiera non farebbero bene? O forse per questione di coscienze diversamente pulite si deve a tutti i costi mettere a tacere le voci che si levano in nome di questi bambini... pardon... “grumi di cellule”, come alcuni li chiamano, per ingannare le mamme e indurle a scegliere per la morte del loro figliolo?

O forse dietro gli interventi di aborto ci sono enormi interessi ideologici ed economici che non bisogna toccare? Io dico invece che se vogliamo dare un futuro migliore ai nostri figli e far rinascere la speranza, questo è il momento in cui ogni uomo, ovunque si trovi, deve fare ciò che è giusto e non ciò che gli conviene. Il magistrato Giovanni Falcone diceva “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”. E nostro dovere ora più che mai è quello di Difendere la Vita senza se e senza ma.

Fra poco sarà Natale e il Signore si farà carne per venire ad abitare in mezzo a noi. E noi, lo riconosceremo?”

Redazione

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