06/03/2018

“Gay: c’è poco da essere pride” e si scatena il “dalli all’omofobo”

Gay: c’è poco da essere pride”: basta molto meno per scatenare il  “dalli all’omofobo”. E’ troppo facile attirare consensi quando si grida alla discriminazione. E i commenti allarmati, sdegnati e offesi che ne vengono dietro si sprecano, tanto da sfociare nel ridicolo.

È quanto avvenuto nell’ultimo mese presso il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Milano in seguito al rinvenimento, sul marciapiede antistante, di un cartellone che si limitava a riportare dati certificati (seppur non politicamente corretti).

Sotto il titolo “Gay: c’è poco da essere pride” erano infatti elencate tutte le malattie sessualmente trasmissibili e tutti i disturbi dell’ultimo tratto dell’apparato digerente che affliggono coloro che praticano sesso gay.

Il suddetto Liceo era stato, infatti, da poco teatro di un’Assemblea d’Istituto, manovrata dagli attivisti dell’orgoglio (pride in inglese) gay in cui si parlava delle problematiche legate alle relazioni omosessuali, la quale si è rivelata – come afferma Avvenire – un «programma educativo autogestito all’affettività e alla sessualità e, quasi obbligatoriamente, orientato ideologicamente»

La mattina del 5 febbraio, è stato, dunque, trovato, nei pressi della scuola, il succitato cartellone intitolato “Gay: c’è poco da essere pride” che, senza mancare di rispetto ad alcuno, elencava una serie di rischi: AIDS, HIV, Epatite A, sifilide, gonorrea, herpes simplex, chlamydia, amebiasi, giardiasi, cancro alla prostata, papilloma virus, sepsi ano-rettale, Epstein-Barr di tipo 2, verruche e l’ elevata  incidenza dei suicidi tra i gay (anche i paesi non omofobi, come quelli del nord Europa) è quanto un anonimo studente ci rivela essere scritto sull’incriminato cartellone.

Immancabili quanto ridicole, le proteste non si sono fatte aspettare. Pare infatti che alcuni genitori degli studenti non apprezzassero il tipo di educazione sessuale ideologica impartita nell’Assemblea d’Istituto, ma – come riporta Il Giorno – siano stati i primi a denunciare, costernati, l’accaduto nientepopodimenoche al “Circolo Mario Mieli”.

Piena di indignazione è anche una lettera di protesta, ad opera del collegio docenti, che definisce «volgari e biechi» i contenuti del cartellone. Peccato, però, che si tratti solo di dati certificati dalle istituzioni sanitarie nazionali ed europee, nulla che dovrebbe offendere i gay. Anzi, nell’ambito del diritto alla salute, del consenso informato ecc, perché ai gay bisogna nascondere certi pericoli? Lo diciamo da sempre: quelli che vogliono il male dei gay sono i veri omofobi. Quelli che non vogliono che essi vengano informati sui rischi che corrono con certi atti omo-erotici.

Quindi la ridicola protesta contro cosa sarebbe rivolta? Contro un’informazione veritiera? Contro la prevenzione?

Redazione

Sene è parlato a RadioPadania il 7/3/2018: per ascoltare la trasmissione clicca qui


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