09/05/2016

Eutanasia, trionfo della morte – Monito dal Belgio e dall’Olanda

L’eutanasia e il suicidio assistito, se regolati severamente dalla legge, servono a risolvere casi limite, disperati, dolorosi, ecc... e poi bisogna rispettare la libertà di chi davvero non ce la fa più a soffrire terribili dolori...”.

Questo ripete la propaganda eutanasica che ha fatto del Belgio e dell’Olanda i Paesi ‘moderni e democratici e progrediti’, che hanno introdotto norme di conseguenza.

Per mostrare la verità, per sollevare la coltre di menzogna che detta propaganda ha gettato sulla realtà che deriva dalle leggi sul fine vita, LifeSiteNews ci tiene aggiornati sulle notizie provenienti dal nord Europa.

Eutanasia, anche senza il consenso del paziente e dei parenti, in Belgio

Parlano persone, come Tom Mortier e Hendrik Reitsma, che hanno perso parenti stretti, vittime della mentalità eutanasica straripante che in brevissimo tempo ha rotto gli argini imposti dalla legge. I video che hanno realizzato, e che presto saranno assemblati in un documentario, in inglese, sono un monito diretto al Canada dove si sta legalizzando l’eutanasia. Abbiamo purtroppo idea che non sarà inutile parlarne anche qui in Italia, dove il Parlamento è determinato a regolamentare la questione: ed è proprio questo il male. “Regolamentare” vuole dire prendere in considerazione l’ipotesi (magari estrema) in cui una cosa è fattibile. Vuol dire ‘aprire la porta’, aprire una falla nella diga.

E’ stata usata proprio l’espressione “Non aprire quella porta” da Corine Brochier dell’Istituto Europeo di Bioetica, che ha collaborato con l’Euthanasia Prevention Coalition, per pubblicare su You Tube i documentari di cui stiamo parlando.

La libertà di scelta è diventata l’obbligo di scelta“, dice uno dei testimoni.

Un giurista, spiega come si siano spostati agevolmente i paletti per arrivare all’eutanasia dei bambini; un oncologo spiega come non sia più un requisito, ormai, il soffrire di un dolore fisico insopportabile. E si invita i Canadesi a sviluppare il campo delle cure palliative al fine di fornire una alternativa valida all’eutanasia. In un terzo dei casi, almeno, i medici belgi neanche segnalano più quando praticano l’eutanasia: un migliaio in un anno, tre al giorno, senza controllo della legge, perché gli operatori sanitari la considerano ormai una normale pratica medica.

Le statistiche sull’eutanasia in Olanda

Dall’Olanda, le statistiche del 2015 mostrano un significativo aumento dei casi di eutanasia rispetto al 2014. Esso è dovuto principalmente all’aumento delle eliminazioni di dementi, (109 nel 2015 contro gli 81 del 2014) e malati psichiatrici (56 nel 2015 contro i 41 nel 2014).

In tutto sono stati registrati 3695 casi di eutanasia, di cui quattro fuori legge, ma contro i quali non viene intraprese alcuna azione legale dalla Commissione di Vigilanza regionale.

Questo comportamento delle autorità competenti, che giustificano retroattivamente  le forme di eutanasia illegale, sono il “piano inclinato” del sistema olandese. La legge dispone che l’uccisione deliberata di un essere umano a sua richiesta è, in linea di principio, un reato. Salvo i casi contenuti in una elenco ‘rigoroso’, tra cui una ‘sofferenza insopportabile’, la ‘mancanza di una terapia alternativa’, e ‘nessuna possibilità’ che la situazione del paziente migliori (anche in Olanda, comunque, la maggioranza dei casi di eutanasia non viene registrata e quindi sfugge al controllo delle cinque commissioni di vigilanza regionali).

D’altra parte, dette commissioni hanno sempre approvato anche i casi più dubbi, salvo i quattro episodi di cui sopra.

Questi sono stati ‘risolti’ nella struttura sanitaria Clinic, fondata nel 2012 proprio per ammazzare le persone che i medici ordinari non sono disposti ad eutanasizzare. Essa organizza anche ‘squadroni della morte’ volanti che portano l’eutanasia nel comfort dell’ambiente domestico.

E così sono state eliminati di recente un’anziana signora depressa senza la prescritta consulenza psichiatrica, una che soffriva di demenza, sulla base di un ‘testamento biologico’ redatto vent’anni prima, quando la signora era in perfetta salute e in cui diceva che non voleva essere ricoverata in un istituto per anziani, e un uomo affetto dal morbo di  Huntington, incapace di comunicare, sulla base di una testimonianza di un bambino di sei anni.

Redazione


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