16/05/2019

Che belle notizie per la vita in questi giorni!

Si moltiplicano le buone notizie sul fronte pro life. Non mi riferisco solo ai primi passi nella giusta direzione compiuti dal Ministro Fontana per i neonati italiani. L’Italia ha davanti a sé una lunghissima marcia per far ripartire la natalità e la coesione sociale, quindi la spinta economica, attraverso il sostegno alla famiglia. Perciò c’è solo da auspicare che il miliardo a disposizione delle famiglie che fanno figli, i ‘medievali di Verona’, sbandierato dal vicepremier Di Maio trovi una giusta e programmata elargizione attraverso misure condivise con il Ministro della Famiglia e che si rifacciano alle efficaci esperienze europee in atto con successo.

Penso ad alcune misure svedesi, austriache, polacche ed ungheresi o al modello di fiscalità francese, rivisto molti anni fa dallo scomparso Professor Marco Martini. In questi giorni c’è di che rallegrarsi e non solo per la straordinaria legge a protezione dei nascituri sin dal loro concepimento (nulla c’è contro le donne) approvata da Congresso e Senato dell’Alabama, ma anche della legge dello Stato della Georgia approvata la scorsa settimana che mira allo stesso obiettivo, vietare l’aborto dell’essere umano a cui batte il cuore. Con la Georgia, anche il Kentucky, l’Ohio e il Mississippi hanno approvato leggi che vietano l’aborto una volta rilevato un battito cardiaco fetale. La discussione su legislazioni è molto avanzata negli Stati della Carolina del Sud e della Louisiana, ennesimo passo avanti nella tutela del concepito e della mamma. Le cosiddette star di Hollywood hanno protestato contro la legge della Georgia, dichiarando uno ‘sciopero’ dal sesso finchè non fosse ritirata. L’annuncio di Alyssa Milano ha attirato l’attenzione dei mass media internazionali e tuttavia nessuno ha fatto il solo serio commento possibile: non fare sesso contro una legge che limita l’aborto, equivale ad affermare che per gli scioperanti l’aborto è un contraccettivo.

Un obbrobrio assoluto.

Andiamo oltre, non possiamo esimerci dal commentare positivamente la partecipatissima e inusuale visione organizzata a Time Square dalla Associazione Focus on the Family, un film che riproduceva la vita di un bimbo concepito con gli ultrasuoni tridimensionali. Si poteva immaginare che a New York, Stato nel quale si era approvata settimane orsono la prima legge barbarica dell’aborto sino alla nascita, e nella piazza più frequentata della città, Time Square, nessuno si sarebbe accorto della iniziativa. Sorpresa, migliaia di persone, tra una faccenda e l’altra, tra un caffè e una pausa, si sono fermati stupiti ad ammirare quanto la vita umana sia spettacolare sin dal concepimento.

Infine, rallegriamoci per la iniziativa della Associazione ProVita & Famiglia, quel grande manifesto, tanto vituperato e oggetto anche di ricorsi, divieti e contese tribunalizie, non è altro che un inno e una memoria a tutti: ciascuno di noi è nato dall’unione feconda di un ovulo femminile e uno spermatozoo maschile, maschio e femmina, mamma e papà. Proprio di questa spettacolare unione originale, si è fatta una canzone in 12 lingue, l’ultima fatica del ricercatore e batterista Paolo Soffientini. Un inno e una melodia che svela la vita che nasce.

La Marcia per la Vita italiana, così come quelle celebratesi nello scorso weekend in tutto il mondo, vuole solo celebrare questa bellezza, questa melodia stupefacente della vita umana nascente che nessuno ha il diritto di uccidere.

Luca Volontè

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